Castello di San Giusto
Il Castello di San Giusto si erge sul colle che domina Trieste, il suo golfo ed il suo entroterra. La costruzione della fortezza, voluta dagli imperatori d’Austria – cui nel 1382 la città aveva affidato le proprie sorti – per proteggere e controllare la città e per dare alloggio al Capitano imperiale, si protrasse dal 1468 al 1636. L’edificazione ebbe inizio con la Casa del Capitano– un’abitazione fortificata affiancata da una torre –, successivamente inglobata in una fortezza triangolare munita ai tre vertici di bastioni, di diversa forma perché man mano aggiornati sulle più moderne tecniche belliche e difensive: il Bastione Rotondo o Veneto del 1508-1509; il Bastione Lalio o Hoyos, dalla forma poligonale, del 1553-1557; il Bastione Fiorito o Pomis, triangolare, completato nel 1636. In questo spazio dall’autunno 2016 è stato aperto l’AIM Alinari Image Museum curato dalla Fondazione Alinari e dotato di un allestimento molto innovativo e basato sulle più moderne tecnologie.
Al piano terra accoglie il visitatore la tardogotica cappella di San Giorgio, caratterizzata nella zona absidale dalla volta a crociera con costoloni, che poggiano su mensole a forma di testa, e dallo stemma dell’imperatore Federico III d’Asburgo, che nel 1468 aveva dato l’avvio alla costruzione della fortezza, al centro della volta stessa.
Giunti alla sommità del novecentesco scalone d’onore, al primo piano del museo si apre la sontuosa Sala Caprin.
Gli arredi, i cassoni nuziali, le sculture e i dipinti sono tutti di ambito veneto e databili tra il ’500 e il ’700. Sul soffitto campeggia l’opera più importante della collezione, una grande tela con Il Trionfo di Venezia, opera di Andrea Celesti e bottega, databile alla fine del ’600.
Al secondo piano, nei camminamenti di ronda al coperto, trova spazio l’Armeria: armi in asta (alabarde, partigiane, corsesche, falcioni), armi bianche lunghe e corte (spade, pugnali e baionette), armi da getto (balestre), armi da fuoco lunghe e corte (spingarde, fucili e pistole) ed accessori (fiasche da polvere e cartucciere) sono disposte lungo un percorso che traccia l’evoluzione dell’armamento in Europa dal Medioevo all’Ottocento.